Thursday, September 24, 2009

¡NOCHE de SEVILLA! NOCHE de AMISTAD (AMICIZIA)

Favoloso flamenco. Magia e attrattiva del folclore spagnolo in Piazza Navona a Roma. Galà di chiusura delle compagnie di flamenco sivigliane nella suggestiva piazza, dopo le esibizioni delle bands, dei cantores e dei bailaores alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica nelle dieci giornate precedenti. Grande abbraccio corale al popolo romano da parte dei solisti e delle formazioni musicali sivigliane. Pubblico plaudente e numerosissimo che occupava tutta la piazza. Il 20 settembre 2009.
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di Ettore Mosciàno

Per una sera, una delle piazze più famose al mondo, la Piazza Navona, è stata teatro grandioso di ritmi, canti e balli struggenti e travolgenti. Drammaticità e gioiosità-allegria del canto flamenco, incitazioni di accompagnamento agli interpreti in esibizione da parte dei colleghi sul palco, fraseggio sommesso o sovrapposto al canto, e poi quella specie di singhiozzo che si dà con il ripetuto “ajja-ajja-ahj”; ed il battito delle mani, le sinuosità e le roteazioni del corpo e delle mantiglie, i colori, le ampiezze e le code dei costumi delle donne, quasi abiti mostrati da grandi pavoni nelle loro ruote; tacchi e punte battuti con cadenze ora lente ora in un vortice di affondo strepitoso. Rumoreggiare col piede, segnare in maniera significativa il ritmo, “parlare” con i tacchi, le nacchere, le chitarre e le mani (“el toque”).


Due immagini di Pastora Galvàn, ballerina e rinomata maestra di ballo, e Antonio Canales (al centro).


Le voci dal timbro ora velato ora aperto ed esteso, gridato. Si fa e si dà musica ad un modo di intendere la vita. Tutto questo è flamenco, nel dualismo viscerale del vivere sentimenti opposti, passioni amorose di forti tensioni, allegrie collettive, nostalgie, drammi e lacrime.

E’ la Spagna meridionale, l’Andalusia, Siviglia, con il suo patrimonio folcloristico che rivela in modo particolare la sua cultura popolare gitana.
Il flamenco ebbe i suoi migliori interpreti nella seconda metà del 19° secolo; e tali interpreti furono celebri ed acclamati come i toreri ed i grandi cantanti d’opera. L’anima musicale flamenca andò perdendosi con il declino dei Cafés Cantantes. Ora sembra rinascere a nuova vita con grandi scuole d’insegnamento e nuove leve che si sono presentate in questi giorni qui a Roma. Festival dedicato alla tradizione e ai nuovi percorsi dell’arte gitana e andalusa.
Presenza-azione anche di promozione turistica, annuncio ed invito all’Italia e al mondo della imminente XVI Biennale di Flamenco che si terrà a Siviglia dal 15 settembre al 9 ottobre del 2010.

I chitarristi Niño de Pura e Manolo Franco

Il Cantante di flamenco José Georgio, detto "José de La Tomasa"


Le origini di alcune forme di flamenco (come “La Cana”) risalgono al 16° sec. e oltre. Altre forme, come “La Rumba”, sono più nuove e derivano dall’America Latina. Tra questi due estremi vi è un’ampia varietà di stili, come i “Soleares” e la “Sequiriya”. Altri stili sono connessi a specifiche aree geografiche, come “La Granaina” (da Granada) e “La Malaguena” (da Malaga), o possono essere stati creati ed attribuiti a singoli cantanti di fama.

Cante jondo (canto gitano)-Baile e Toque (ballo, chitarra e ritmi di piedi e mani) in Piazza Navona per la ¡NOCHE de SEVILLA!

Manifestazione voluta dal Comune di Roma (Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione), dalla Fondazione Musica per Roma, dall’Ayuntamento de Sevilla, dalla ICAS Sevilla Instituto de la Cultura y las Artes, dalla Bienal de Flamenco- Ayuntamento de Sevilla e dal Consorcio Turismo de Sevilla.

Così, nel grandioso scenario della Piazza e delle variazioni delle luci (direzione tecnica di Sergio Spinelli), tra la fontana del Bernini e la Chiesa del Borromini, sullo spazioso palco hanno dato le loro esibizioni la Compañia de Niño de Pura y Manolo Franco, la Compañia de Milagros Mengibar, il cantor José Georgio detto “José de La Tomasa” (con dichiarata parentela italiana) in duo con il chitarrista Manolo Franco, la Compañia de Antonio Canales bailador, che ha al suo interno la conosciuta e famosa maestra di flamenco Pastora Galván.

Lunghi applausi, continui e scroscianti, da parte del pubblico presente in tutta la piazza, durante le diverse esibizioni. Partecipazione viva allo spettacolo con sottolineature e battito ritmico delle mani ed ovazione per le quattro compagnie, presentatesi tutte assieme sul palco per l’esibizione finale. Pubblico tutto in piedi per questa maratona di flamenco. Festa grande!

Milagros Mengibar.

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